Un giorno per ricordare. Un giorno per pensare, riflettere. Un giorno per guardare al futuro. Quel futuro che noi più di tutti dobbiamo costruire. Quel futuro che dobbiamo sentire nostro. Sono trascorsi 63 anni da quel 25 APRILE del 1945. Giorno di gioie, giorno in cui le truppe naziste furono finalmente allontanate dalla nostra Italia, in cui il fascismo fu finalmente sconfitto. Dopo 63 anni con questo articolo voglio ricordare tutte quelle persone che hanno dato ( o rischiato ) la loro vita per donarci la libertà, per darci la possibilità di esprimere liberamente le nostre idee, per rendere possibile il dissenso, per avere un’ informazione credibile e indipendente, per affermare i diritti inviolabili della persona umana, per consentire la scelta democratica dei governanti. Il 25 APRILE vinsero i movimenti di liberazione, vinse la resistenza; più di tutti vinse l’ ITALIA UNITA, L’ ITALIA LIBERATA. Gli sconfitti furono i totalitarismi che avevano distrutto il nostro paese. Sconfitto fu il fascismo che aveva diviso l’ Italia; sconfitta fu L’TALIA DIVISA, L’ ITALIA DERUBATA E COLPITA AL CUORE, L’ ITALIA PRESA A TRADIMENTO. Troppe volte oggi si tenta di far dimenticare che prima del 25 APRILE 1945 tanti diritti, che oggi sono diventati quasi assodati, non erano garantiti. 63 anni fa vinse la libertà. Vinsero gli uomini che, pochi anni dopo, contribuirono a scrivere la Costituzione della Repubblica Italiana. Vinsero gli uomini grazie ai quali oggi possiamo dire:
1- “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’ uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’ adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale (ART 2 COST.) ;
2- “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, e di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali […] (ART 3 COST.) ;
3- “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione […] (ART 21 COST.) ;
4- “Nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza, del nome (ART 22 COST.) ;
Gli articoli citati, e tanti altri, sono scritti col sangue di chi si è battuto per la libertà, per l’unità del nostro paese, per la pari dignità sociale. Quando si parla, o si sente palare di diritti, di dignità, di garanzie, di libertà il pensiero deve andare a quelle persone che hanno lottato per garantirli a tutti e i gesti devono imitarli.
“Viva l’ Italia
l’ Italia liberata […]
viva l’ Italia
presa a tradimento […]
l’ Italia tutta intera
viva l’ Italia
l’Italia che resiste”. (F. De Gregori)