lunedì 30 giugno 2008

I cento passi

Nel corso della Festa Democratica (chiamatela anche Festa dell'Unità se volete!), i giovani del PD hanno organizzato un evento molto interessante:

La mafia a trent'anni dall'uccisione di Peppino Impastato

incontro con:
Annamaria PANCALLO Portavoce ragazzi di Locri, Salvo VITALE Amico di Impastato (sarebbe il rosso nel film I cento passi), Ottaviano DEL TURCO Beppe LUMIA Vice Presidente commissione antimafia.

Mercoledì 2 luglio ore 18:30Democratica Festa-Parco del Castello, L'Aquila

Festa Democratica

Fino a sabato 5 luglio nella magica atmosfera che circonda il Forte Spagnolo a L’Aquila si terrà la 1° Festa Provinciale del Partito Democratico. Una nove giorni all’insegna del divertimento ma anche del confronto e della riflessione politica.
Puoi trovare il programma completo qui:
http://www.partitodemocraticoaq.it/programma-festa-democratica-08.pdf

mercoledì 4 giugno 2008

Matrimoni gay

Fondamentalmente un messaggio di civiltà è stato quello lanciato oggi pomeriggio nella splendida cornice del Castello cinquecentesco dell’Aquila. Con pacatezza ed entusiasmo sono stati celebrati due matrimoni omosessuali, uno fra una coppia di uomini ed uno fra una coppia di donne, anche se solo il primo costituito da due ragazzi con reale legame di fidanzamento, mentre quello fra le due lesbiche è stato espressamente simbolico. Massiccia la presenza dei media locali e nazionali, tanto da far rinunciare numerosi “promessi sposi” all'atteso evento, intimiditi dal rischio di finire sulle pagine dei giornali e sugli schermi delle tv, e subendo così ripercussioni nella vita quotidiana. Sono state quindi solo due le coppie, a fronte delle circa venti previste, a contrarre il simbolico matrimonio con l’enunciazione di un brano tratto dal “messaggio di Silo”, dello scrittore e filosofo argentino Mario Rodriguez Cobos, fondatore dell’Umanesimo universalista ed autore eterosessuale, hanno tenuto a precisare gli organizzatori, che nel suo libro propone una lettura soggettiva per tutte le fasi della vita della persona, come i principi, le scoperte, il cammino di pace e, come in questo caso, il matrimonio, che è visto come una cosa personale ed intima, estremamente soggettiva e non come una ludica festa da esternare e magari condividere con decine di persone. Ed il messaggio è quello dell'amore, di un connubbio e di una complicità che non a tutti i costi deve coincidere con il sesso, perchè si può amare chiunque, l'amore è un sentimento profondo avulso dal sesso.
“Sposiamo la libertà di tutti e di tutte” era scritto nel cartello tenuto in mano da Carla, 41 anni, giornalista e scrittrice dell’Aquila, e Barbara di 46 anni di Roma, oggi spose.
Un “appello alla laicità dello stato perché nessuna legge religiosa deve interferire sul mondo laico” è stato quello rivolto da Carla, cui è seguito l’urlato sfogo di Barbara, “venite fuori tutti, cacciate ovaie e p…, i matrimoni sono un nostro diritto”, con chiaro riferimento alla perdurante ghettizzazione della condizione omosessuale.
Fra gli sposi omosessuali, Emiliano Granatelli dell'associazione Stargayte, operante a Roma e Firenze sui temi della diversità, che ha dichiarato come l’iniziativa di oggi sia stata “non provocatoria ma una manifestazione per uscire alla luce” ed ha tenuto a precisare come celebrazioni di questo tipo siano assolutamente anche per coppie eterosessuali.
Presente ai matrimoni anche l’onorevole Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay, che ha ricordato come 22 paesi europei su 27 hanno già riconosciuto le coppie di fatto, e che l’Italia dovrà adeguarsi perché la Carta dei diritti di Lisbona, all’articolo 9, sancisce il diritto, per tutti i cittadini, di farsi una famiglia.
Prossimo appuntamento, il 31 agosto alla tomba di Ulrichs, giurista e latinista tedesco, primo militante del movimento di liberazione omosessuale, sepolto al cimitero dell'Aquila.
(
Articolo scritto per www.abruzzo24ore.tv)

I media, almeno quelli locali, hanno rispettato il loro bigottismo ed il loro localismo; pur essendo presenti in massa, fotografi, telecamere e tanti, tanti giornalisti, la “loro” notizia è stata semplicemente che invece di dieci coppie se ne sono sposate due. Se questo è il giornalismo…VIVA MARCO TRAVAGLIO (ma anche se il giornalismo dovesse essere altro!!)
L’editore di una tv locale si è sentito in dovere di trasmettere un editoriale con le sue personali opinioni, come d’altronde fa quotidianamente, ricordando il “tanto clamore per nulla” dopo aver realizzato quattro servizi sulla manifestazione. E ricordando a tutti come esista la libertà, anche in Italia. La libertà anche di amarsi e stare insieme, senza la necessità di dover ostentare la propria sessualità. Per fortuna, non ce ne eravamo accorti! Forse perché Sua eccellenza, nello stesso momento, ci diceva il contrario, fra l’altro nello schermo della stessa tv in questione.

Marco Signori