venerdì 31 ottobre 2008

L. 133 e L'Università dell'Aquila

Il senato accademico dell' Università dell' Aquila nella giornata di ieri ha deciso all' unanimità di proclamare uno stato di mobilitazione dell' Ateneo nella giornate del 30 Ottobre e del 14 Novembre e di avviare contemparaneamente una serie di inizative aventi la finalità di sensibilizzare e informare sulla legge 133/2008 nelle singole facoltà. Anche l' Assemblea Generale del corpo accedemico è stata convocata per discutere dell' argomento. Il senato ha infine approvato una mozione del Consiglio Studentesco che chiede al Ministro Gelmini e al presidente della Commissione cultura del Senato della Repubblica l' abrogazione degli articoli 15 e 66 della legge 133/2008 e l' incremento dei fondi destinati all' università pubblica italiana.

Gianluca Cervale

giovedì 30 ottobre 2008

Meno istruzione più talk show

La legge n. 133 del 26 agosto 2008 decreta la fine dell’ Università Pubblica in Italia. Le limitazioni poste al turn-over del personale docente e tecnico amministrativo per gli anni tra il 2009 e il 2012 saranno un grave impedimento per chi vorrà intraprendere la carriera universitaria. Inoltre i tagli ai finanziamenti saranno una pesante scure pronta a scagliarsi contro il sistema – Università italiano. Il decreto “Gelmini” costituisce l’inizio di un processo che invece di guardare verso ciò che sarà vede quello che è stato. Causerà la perdita di numerosi posti di lavoro e peggiorerà le condizioni di categorie sociali che già oggi non possono essere annoverate tra le privilegiate. Crediamo quindi opportuno sostenere quanto sarà espresso nella manifestazione che si terrà il 30/10/2008 nella nostra città. Noi giovani democratici vogliamo essere vicini a tutti gli studenti, i professori e quanti hanno deciso o decideranno di battersi con tenacia per migliorare e garantire il proprio futuro. Non avremmo mai pensato di dover rimpiangere gli anni del Ministro Moratti ma, visto quanto accade, ci convinciamo che al peggio non c’è mai fine.
GIOVANI DEL PARTITO DEMOCRATICO DE L'AQUILA

lunedì 13 ottobre 2008

La Consulta Comunale

A seguire l’articolo uscito su Abruzzo24ore (http://www.abruzzo24ore.tv/news.php?id=7697) sulla proposta, da parte dei giovani del PD, di una Consulta comunale che li rappresenti:
Conferenza stampa, stamani, dei Giovani Democratici dell'Aquila, che propongono l'istituzione della 'Consulta Giovanile Comunale'. "La Consulta", si legge nella nota, "sarà l'organo consultivo del Consiglio comunale in materia di politiche giovanili. Attualmente i giovani di questo comune non hanno una reale rappresentanza che permetta loro di far sentire la propria voce sulle tematiche che li riguardano. E' assolutamente necessario interrompere ciò, e la Consulta è lo strumento per farlo".
"E' il contatto che i giovani chiedono per poter dialogare con le istituzioni che troppo spesso vedono come entità lontane ed incapaci di ascolto" ha sottolineato Stefano Albano. "E' la possibilità di capire quali sono i problemi e proporre soluzioni in prima persona, senza aspettare che altri le trovino per loro. E' la possibilità di prendere in mano i propri destini e, soprattutto, di farlo insieme.
Abbiamo immaginato la Consulta - hanno detto i giovani democratici - anche e soprattutto come luogo di discussione fra i giovani ed in un secondo momento di confronto e dialogo con il Comune".
La Consulta, la cui proposta sarà depositata in Comune e portata all'attenzione del Consiglio comunale dai consiglieri del Pd, si compone di un'Assemblea della quale faranno parte le rappresentanze studentesche di scuole ed università e tutte le associazioni ed organizzazioni giovanili ( studentesche, culturali, sportive, politiche, di volantariato ecc. ) che vorranno partecipare.
"Noi Giovani Democratici crediamo che nessuno è più titolato dei giovani ad occuparsi dei giovani, - hanno concluso - e proprio per questo motivo insieme al partito e con l'aiuto dei consiglieri comunali del PD verrà portata avanti questa proposta in Consiglio Comunale.

PS: su Abruzzo24ore trovate anche un servizio sul convegno sulla mafia che abbiamo realizzato noi Giovani Democratici del comune dell'Aquila a luglio scorso alla Festa Democratica, al quale hanno partecipato Salvo Vitale ( amico di Peppino Impastato ) e Annamaria Pancallo ( portavoce giovani di Locri ):
http://www.abruzzo24ore.tv/news.php?id=6224

giovedì 2 ottobre 2008

Tanto sono tutti uguali

Riporto alcune righe scritte da Simona Colarizi in Storia Politica della Repubblica, a proposito della prima tangentopoli:

Caratteristica dell’Italia è la sua debolezza congenita che, per quanto lucidamente consapevole dei meccanismi degenerati del sistema, esprime una rappresentanza a sua immagine e somiglianza. Il secolare deficit di senso dello Stato e l’acquisizione relativamente recente dei valori di democrazia, pesano nell’acquisizione della piena e consapevole cittadinanza che si compone di diritti ma anche di doveri. E per rendersene conto, basta considerare la vastità dell’evasione fiscale, della resistenza alle regole, dei comportamenti privati e pubblici ai limiti e oltre i limiti della legalità. Quel meccanismo, consenso in cambio di voti, alla base della partitocrazia, di per sé indica una collusione di fatto con la classe politica che non piace, ma viene mantenuta al potere fino a quando assicura favori e protezione. L’interpretazione di un crollo della prima Repubblica, abbattuta a furor di popolo grazie ai giudici che hanno smascheratole le malefatte dei partiti, è sicuramente consolatoria per la coscienza degli italiani.”

In questi giorni in America sta andando in onda un video delle Star di Hollywood per spronare gli elettori giovani:
«Non votare: a meno che non ti importi qualcosa dell’economia. O dell’educazione dei bambini, del riscaldamento globale, della guerra, del terrorismo, del diritto all’aborto, del Darfur, all’assistenza sanitaria. E solo in questo caso, allora sì, vale la pena votare. Perché votare, non è solo un dovere civico: è l’unico modo per cambiare le cose».

Non è molto che mi interesso di politica, ma è da sempre che cerco di capire la società in cui vivo.
Sempre più spesso mi capita di sentire giovani amici risentirsi della mia attività nel partito, convinti che l'unica soluzione sia non votare. «Tanto sono tutti uguali», dicono.
Proprio adesso che l’Abruzzo si ritrova meridionale e corrotto, credono di sopraelevarsi isolandosi dal sistema. Troppo facile.
Se la metà di quelli che non si sentono rappresentati dai partiti politici entrassero in uno di essi dando una mano alla minoranza “giusta” che è già inserita (perché qualche disinteressato c’è sempre), si potrebbe ribaltare la guida di questi oscuri protagonisti della partitocrazia italiana.
Ma finché l’interesse individuale verrà prima del benessere collettivo, finché sarà più facile generalizzare e rinunciare a combattere per una società migliore piuttosto di partecipare e giocarsela, fin quando farà comodo avere l’alibi della classe politica corrotta e ci si accontenterà di esso, allora vorrà dire che ci meritiamo tutto questo. Non ci meritiamo, però, la possibilità di criticare dall’alto.

Luigi Ranieri