lunedì 10 novembre 2008

Il decreto Gelmini

Credo che se un partito che abbia scalato il potere anche grazie alla propria forza mediatica priva di contenuti, non può che voler rafforzare questa forza, in modo da conquistare sempre più potere. Sa che questa forza mediatica può diventare tanto più travolgente quanto più la popolazione diventa stupida e poco colta, in modo da poterne più facilmente guidare le opinioni. Per rincitrullire la popolazione può muoversi su due binari: e minando alla base le istituzioni il cui compito è rendere colta la popolazione: scuola e università. Per raggiungere quest’ultimo obiettivo il partito si impadronirà delle scuole, screditandole prima, rovinandole, privilegiando le quelle private, in poche parole attuando la legge 133.
Che la scuola debba essere riorganizzata e non si a affatto funzionale è un dato di fatto, e alcuni punti della legge li condivido. Ma non si può ogni volta fare una riforma basata pochi punti oggettivamente giusti in base ai quali difendere la legge pubblicamente, e poi ficcarci molti più punti sciagurati. L’istruzione meriterebbe più serietà di quella dei ostentata dai pupazzi piazzati dal poco “abbronzato” B.

PS: a proposito del contrasto tra scuola italiana e europea in generale, di recente sono andato in polonia (paese ancora molto più povero del nostro, ma ancora per poco) in una scuola elementare: esternamente avevano un campo da calcio, due da tennis, uno di salto in lungo uno da pallavvolo; internamente avevano 3 tavoli da ping-pong e un campo da pallavolo/basket; parlando con polacchi un po’ più “adulti” ho scoperto quanto sapevano di storia italiana (uno aveva addirittura letto il pendolo di Foucault!). Io al liceo andavo a fare ginnastica in una stanzetta con ferri arrugginiti che spuntavano dalle pareti…pensate che riusciremo con meno soldi a fare ciò che con più fondi non siamo riusciti a fare (ossia ammodernare il nostro sistema scolastico)?

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