mercoledì 26 marzo 2008

La nostra forza. Io: donne!

In occasione della festa della donna – l’8 marzo, in effetti forse è un po’ tardi, ma la sostanza non cambia – ho raccolto un po’ di idee sulla situazione attuale della donna. Sono arrivata alla conclusione che una donna non è solo UNA donna ma che, come essere umano, racchiude in sé TANTE donne o meglio, non ha un solo modo di essere ma diversi modi per esprimere il suo essere ed esserci. Quello che conta è prendere coscienza di tutto ciò e manifestarsi per quello che si è in ciascuna circostanza nella quale si opera.
Io sono una giovane donna impegnata su vari fronti: sociale, professionale, di studio, familiare ma non rinuncio alla mia parte di donna femminile e, di tanto in tanto, anche disimpegnata, forse anche un po’ frivola.
Ho avuto modo di verificare che da qualche anno, e forse dagli ultimi 100 – volendo esagerare! – sono cambiate ben poche cose nella giornata dell’8 marzo.
Questa data continua ad essere:
- cortei per la rivendicazione dei diritti, di donne colte, intelligenti, in carriera professionale e/o politica;
- serata goliardica con tanto di spogliarello maschile, di donne dai più considerate frivole, e, addirittura ho sentito dire, e non solo dagli uomini, prive di capacità intellettive;
- “una giornata come un’altra”, di donne che non hanno tempo o non possono festeggiare e/o rifiutano a vario titolo questa ricorrenza.
Si constata, dunque, la contrapposizione di questi generi di donne che scelgono modi così diversi per “essere donne”. E scelgono di farlo in questa data ogni 365 giorni più o meno.
L’idea che le donne “scelgono come essere donne” è il simbolo che siamo anche noi esseri pensanti! E già questo mi induce a pensare che l’8 marzo è una data “utile”!
Ci piace l’emancipazione femminile, vogliamo la parità, vogliamo fare carriera, vogliamo fare politica. La festa della donna rappresenta tutto questo ma perché tante di noi vogliono che sia solo questo?
Ci piace uscire da sole, vogliamo vedere uomini che fanno uno spogliarello tutto per noi, vogliamo aprire al fioraio che ha una consegna da fare: un grande fascio di rose rosse e mimosa da parte del nostro uomo – padre, marito, amante, fidanzato, compagno convivente (e aggiungo: magari arrivassero 5 fiorai!).
Io voglio tutto questo, è grave?
Conosco benissimo la storia della tanto discussa festa della donna (anche se alcuni ritengono che sia solo leggenda) quindi quello che dovrei dire è che nascendo come commemorazione non dovremmo festeggiare ma piuttosto “usarla” un po’ come una sorta di giornata della memoria e un po’ come un modo per manifestare le nostre capacità intellettive, dando seguito a quanto ne discende.
Pur essendone convinta, non posso non chiedermi: “Perché dobbiamo condannare quelle donne e ragazze che per una sera, quella dell’8 marzo, si concedono qualche “ innocente trasgressione” o, più semplicemente, “fuga dalla quotidianità” ?!”
Ormai la festa della donna, come tutte, è stata commercializzata. Potrei sembrare superficiale, ma l’unico modo che ci resta per essere alla pari sul serio è goderci la festa della donna come più ci fa piacere! In fondo le 129 donne morte nell’incendio alla fabbrica dove erano state chiuse per essersi ribellate al sistema, non sarebbero fiere di noi che combattiamo ma intanto gioiamo anche!? Ognuna di noi ha la sua personalità e la sua femminilità, manifestiamole tutte, senza pregiudizi, preconcetti e la necessità sempre di dover combattere per dimostrare e chiedere – in fondo la parità sarà quando anche gli uomini avranno la loro festa e non ci sarà bisogno di combattere!!!
L’eredità delle 129 dovrebbe essere la festa per i risultati ottenuti impegnandoci quotidianamente e poter liberamente festeggiare nella maniera in cui più ci fa piacere.
Lisa

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Donne in politica"
Le donne in grado di essere così tante in una non mancano certamente. Condivido per quello che riguarda il ruolo sociale, lavorativo, familiare, ma credo che non sia così per la politica. In politica, infatti, non basta che una donna abbia buone idee, talento, intelligenza per essere degna di agire e ricoprire un ruolo degno del contributo che dà. E, quel che è grave, non si capisce neanche di che cosa abbia bisogno o di che cosa dovrebbe fare per essere "al pari di un uomo". Forse questo è un problema così tanto dibattuto che emerginare le donne è quasi una "tradizione". Quello a cui il pd sta cercando di arrivare è che vadano avanti le idee e chi le propone, uomo o donna che sia l'essere umano che le ha concepite!!! Giulia.