martedì 9 settembre 2008

Andrea Fidanza commenta il caso Del Turco

A seguire l’intervento di Andrea Fidanza alla scorsa assemblea provinciale del PD del 21.07.2008:

"Ho sempre avuto molto rispetto per quei magistrati che fanno il loro difficile lavoro con scrupolo e serietà, magari senza eccessivi protagonismi, lontano dai riflettori, che preferiscono parlare più che con giornali e televisioni, con le loro sentenze. E’ un lavoro assai complesso, quello dei magistrati che debbono mettere le mani in mezzo a tante miserie umane e reprimere, con elevato senso di giustizia i fenomeni malavitosi di tutte le specie e dimensioni! Rimango stupito però, se proprio il loro ruolo principale è poi bloccato dal Presidente del Consiglio!!
Un mestiere complesso, dicevo, e difficile! Certo, ci sono come in tutte le attività umane magistrati che fanno il loro dovere fino all’ estremo dei sacrifici, e altri che non adempiono bene il proprio lavoro!

Riguardo le ultime vicende giudiziarie abruzzesi, dopo arresti e indagini, ho provato il primo giorno un senso di smarrimento, ma poi nei giorni seguenti ero profondamente arrabbiato!, perché non ci volevo credere, perché non ritenevo possibile che una persona rispettabilissima che dalla vita politica ha avuto tutto, potesse arrivare a tanto.
Trifuoggi, pensavo, è persona da tutti ritenuta retta e saggi, e se ha fatto quello che ha fatto avrà prove schiaccianti e chi ha sbagliato deve, ovviamente, pagare! Più passano i giorni però, e più le prove su cui si fonda l’ accusa appaiono farraginose! Non è di poca importanza la dichiarazione di Luciano Violante: “se le accuse sono vere è gravissimo, ma se si tratta di un errore giudiziario lo è ancora di più! ”.

Noi Giovani Democratici avevamo in mente di rilasciare una nostra dichiarazione nei giorni scorsi. Poi però sentendomi personalmente con gli altri ragazzi componenti del tavolo promotore regionale delle Province di Pescara, Chieti e Teramo, abbiamo deciso di aspettare.. crediamo sia giusto aspettare per capire se la procura abbia in mano qualcosa di più delle dichiarazioni di Angelini.

Nessuno di noi può sapere come andrà a finire. Certo è, che se qualcuno ha sbagliato, il suo è stato un errore personale, non c’ entra niente il Partito! E per questo rispetto ed ammiro la lettera di autosospensione dal partito di Del Turco indirizzata a Veltroni.

Riguardo la giovanile, entro la settimana prossima avremo un regolamento ufficiale ed entro il 19 Ottobre faremo le nostre primarie in modo da partecipare da protagonisti alla manifestazione del 25 Ottobre.
Questo vuol dire, caro Michele e caro Paolini, che noi crediamo ancora nel nostro Pd, che abbiamo voglia di reagire, andremo quindi oltre la rabbia e lo sconforto, continueremo a batterci per affermare le nostre ragioni. Sarà ancora più forte il nostro impegno per una grande campagna tesseramenti ed una ancora più grande, eventuale, campagna elettorale. Noi continueremo a mettere a disposizione la nostra giovinezza, le nostre idee, la nostra voglia di cambiare in meglio questa nostra società! Fiduciosi nel futuro.."

Andrea Fidanza,
Giovani PD provincia di L’ Aquila

4 commenti:

Luigi ha detto...

Caro Andrea, condivido con te la stima che sento nei confronti della magistratura che, quando indirizza le indagini verso personalità potenti, viene spesso duramente criticata e screditata dai politici (e i mass-media, di conseguenza!). Perchè la più famosa strategia dialettica in questo Paese è sempre stata quella dello screditare i propri nemici, più che difendere nel merito le proprie ragioni.
L'illogicità nasce, però, quando da un lato si dice di rispettare il lavoro dei magistrati, e dall'altro che "le prove su cui si fonda l’accusa appaiono farraginose", il che vuol dire prendere una posizione.
Secondo me chiunque sta fuori dalle parti in causa (e soprattutto il PD) dovrebbe astenersi dall'esprimere il proprio commento, che non può basarsi su una visione completa del processo, ancora in corso e del quale molti indizi/prove non sono ancora noti.
In questi mesi ho sentito troppo spesso dire da esponenti del partito: "le responsabilità sono personali, non politiche, ed aspettiamo il corso della giustizia, ma l'impianto accusatorio è debole"; modi di esprimersi classici della decennale politica del non-prendere-mai-posizioni-nette, ma sempre sfumate. Non sarebbe meglio stare zitti al riguardo, considerando anche che non è la classe politica che è chiamata a giudicare, ma la magistratura?
In attesa di giudizio non ci si dovrebbe esprimere affatto su chi ha ragione e chi torto tra le parti in causa (cosa da posticipare a fine processo), ma su quale sia adesso la strada migliore da percorrere per il PD.

Gianluca ha detto...

Ciao ragazzi,come risulta dal mio articolo sulla questione morale, approvo quello che dice Luigi. Non dobbiamo essere noi a esprimere giudizi riguardo agli imputati e non dobbiamo sentirci giudici di un processo di cui non conosciamo atti, prove, motivazioni ( conosciamo soltanto parte della faccenda ). La magistratura lavorerà come al solito con la serietà che la distingue! E non dobbiamo essere noi a giudicare l' impianto accusatorio! C' è un giudice che ha il compito di valutare l' operato della procura a cui noi non dobbiamo e non possiamo sostituirci. Ripeto, lavoriamo per costruire un movimento che sia in grado di offrire una visione del futuro vincente, condivisa e soddisfacente. Il resto lasciamolo alle autorità competenti.
Gianluca Cervale

Anonimo ha detto...

A Roma - Teatro Capranica - la fondazione notariato ha organizzato un convegno sulla sicurezza giuridica. E' un tema molto interessante oltreché di particolare attualità. Potete trovare tutte le informazioni e la scheda di iscrizione sul sito www.notariato.it.
Marina.

Anonimo ha detto...

Il partito aveva il dovere di esprimere una posizione relativamente a quanto è accaduto al suo massimo esponente regionale nonché anche massima carica del Governo della Regione Abruzzo. Anzi, parlare nel merito era un dovere nei confronti di Del Turco e di quanti, all'epoca, lo votarono.
Il punto è - ahimè - che dire "le responsabilità sono personali, non politiche, ed aspettiamo il corso della giustizia, ma l'impianto accusatorio è debole" non posso chiamarlo commento perché in realtà altro non è che un modo mediocre, mi viene da dire, per evitare di prendere una posizione anche non netta e soprattutto per per tirarsene fuori ognuno individualmente. E' ovvio che le responsabilità sono personali esattamente come lo sono quando producono effetti positivi.
Il partito avrebbe dovuto difendere Del Turco fino alla fine, e poi, in caso dire: "abbiamo dato fiducia ad una persona che non la meritava". Non si può voltare le spalle così ad una persona scelta per quel ruolo - poteri compresi - da loro prima che dai cittadini. La gloria di Del Turco non è stata forse largamente condivisa?
Considero un partito come una famiglia e la famiglia difende uno dei suoi componenti finché è possibile. E ancora è possibile difendere Del Turco.
Quanto alle "accuse farraginose" come si può pensare di commentare, che si stia fuori o dentro, una vicenda dalle proporzioni così grandi - che si estendono di giorno in giorno - e di cui non siamo certi di conoscere neanche quali e quante sono tutte le prove a disposizione e se ce ne sono ancora altre?
La magistratura farà senz'altro il suo dovere e al meglio, dobbiamo avere fiducia tutti noi. Ma anche di questo bisognerà parlare a suo tempo.