martedì 16 settembre 2008

Ci troveremo mica a dover dar ragione a Berlusconi?

Il dibattito riprende a fatica all'interno del centro-"sinistra", ancora in cerca dell'energia necessaria per reagire all'uragano estivo e per affrontare una campagna elettorale tutta in salita. Potremmo infatti dire che sarà solo formale presenza!La sinistra "radicale" (o radical chic) è nel frattempo ancora energicamente incartata sul nodo delle alleanze; ci si divide, trasversalmente, sull'ipotesi di andare uniti con un listone oppure in ordine sparso con i singoli simboli di partito.E non è solo una questione di tattica ma anche di strategia.La segreteria regionale di Rifondazione è tornata sulla questione morale, puntualmente rispolverata anche dal Pd nazionale dopo la bufera giudiziaria: evento ciclico. Dunque un programma condiviso e liste di candidati pulite, senza indagati. Vallo a dire ai fortini dei dodicimila voti alla Di Matteo.Ci sono poi da vedere le scelte in merito ai candidati per le primarie, che qualche cantante stonato, fuori dal coro osa proporre. Riservate sempre alle dirigenze di partito. E qui torna in mente la ferrea legge delle oligarchie del sociologo Roberto Michels: "tutti i partiti politici si evolvono da una struttura democratica aperta alla base, in una struttura dominata da una oligarchia, ovvero da un numero ristretto di dirigenti. Questo deriva dalla necessità di specializzazione, che fa sì che un partito si strutturi in modo burocratico, creando dei capi sempre più svincolati dal controllo dei militanti di base. Con il tempo, chi occupa cariche dirigenti si imborghesisce, allontanandosi dalla base e diventando un'élite compatta dotata di spirito di corpo"(per chi era nei Ds, il pensiero corre inevitabilmente alla "trimurti"). Il rischio insomma è che la partita delle primarie riproponga la semplice formalità giocata a tavolino in cui gli elettori siano chiamati a ratificare scelte già adoperate dai vertici in base al loro serbatoio notevole di voti.Intanto lunedì, il grande giorno. Del Turco v/s Angelini. Serviva una premessa come quella sopra, per dire, fuori da ogni equivoco, che in due mesi, al di là di proclami ed annunci circa nuovi clamorosi arresti, dalla magistratura non è venuta una prova.Certamente non vorremmo martirizzare Del Turco! Ma soprattutto, freschi delle affermazioni di Berlusconi a discolpa del suo "collega" di tribunali all'indomani dell'arresto il 14 luglio, non vorremmo proprio doverci trovare a dar ragione a Berlusconi.

Marco Signori

http://www.marcosignori.blogspot.com/

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